Nelle acque dello splendido lago di Scandarello è possibile praticare i seguenti tipi di pesca sportiva: Spinning, Feeder, Pesca al colpo, Pesca a mosca, Carp-fishing e Cat-fishing (questi ultimi due anche con pernottamento in tenda).
E’ possibile prenotare un POSTO BARCA (massimo 2 al giorno), un POSTO BELLY BOAT (massimo 3 al giorno), un POSTO RIVA o una PIAZZOLA. Tutti i posti possono essere prenotati anche per più giorni e possono essere occupati dall’alba al tramonto tranne la PIAZZOLA, che prevede la possibilità di campeggiare e di praticare pesca notturna.
Tutte le prenotazioni possono essere fatte online su questo sito nella sezione PRENOTA.
Tutta l’attrezzatura per la pesca, barche e belly boat; e tutte le attrezzature per il campeggio sono a carico dei pescatori.
In questo sito, nell’apposita sezione potete leggere e scaricare il REGOLAMENTO COMPLETO.
Spinning
Lo spinning è una tecnica che nasce per la pesca in acque correnti, risalendo il torrente, pescando in corrente oppure nelle buche e nelle pozze. Il movimento dell’acqua determina un certo comportamento dell’artificiale, che colpisce l’istinto predatorio delle trote e le invita ad attaccare.
In laghetto la situazione è totalmente diversa. Non c’è corrente e l’acqua è stagna. I pesci attaccano sicuramente per istinto predatorio ma vanno prima di tutto individuati e poi stuzzicate con apposite esche artificiali.
La pesca si svolge, quindi, valutando il “pascolo” dei pesci che, solitamente, si muovono a pelo d’acqua o in superficie nel periodo autunnale, prima di dirgersi sul fondo con il freddo di dicembre, gennaio e febbraio.
Successivamente si effettua una pesca dinamica, in movimento, che impone di esplorare il lago. Una volta ottenuta qualche abboccata, si ritorna in pesca lasciando la postazione, muovendosi altrove. È richiesto, infatti, un effetto sorpresa per ingannare altri pesci.
Feeder
Il Feeder è una delle tecniche di Pesca più semplici, in cui tutti possono cimentarsi.
In questa tecnica si distinguono due tipologie:
- Method: viene usato un pasturatore aperto con la pastura. In questa maniera, il pesce mangiando la pastura mangia anche l’esca e si ferra da solo.
- Metodo tradizionale: prevede un finale compreso tra i 50 e i 120 cm, non oltre perché il finale deve rimanere nella zona di pastura.
Nella pesca a feeder, è importante lanciare il pasturatore sempre in una zona ben ristretta, possibilmente un lancio dietro l’altro in modo che le prede si concentrino in una zona di pochi mq.
Consigli per l’attrezzatura:
- Pasturatori: ce ne sono numerosi i tipi, meglio sceglierne di non troppo leggeri in quanto con la forza del vento si sposterebbero neutralizzando l’azione del feeder.
- Per le esche e pasture feeder si possono scegliere preparati già pronti oppure la si può preparare da soli.
- Mulinello: maggiore sarà la velocità di recupero, più velocemente si potrà recuperare il pasturatore e ripetere il lancio.
- Canne da feeder: al fine di rilevare anche le abboccate più delicate, è importante che la cima della canna sia morbida.
- Filo: è importante che abbia un grado basso di elasticità per gestire al meglio le abboccate e allo stesso tempo essere abbastanza forte per resistere allo scorrere del pasturatore.
Pesca al colpo
Con il termine pesca al colpo si indica una specialità di pesca che si avvale dell’uso di un galleggiante, per segnalare l’abboccata del pesce. Si divide in varie tecniche tra cui pesca alla roubaisienne, pesca all’inglese, pesca alla bolognese e pesca con la canna fissa. Le tecniche più utilizzate sono: alla Roubasienne e all’Inglese.
La pesca alla Roubasienne
E’ realizzata con una canna di misto carbonio ad innesti, di una lunghezza di 13 mt. L’azione di pesca consiste nel far scorrere la canna (che è fissa , cioè senza mulinello) su di un rullo folle, posto dietro il panchetto del pescatore, sino a distenderla completamente.
La pesca all’Inglese
E’ un tipo di pesca che viene effettuata utilizzando delle canne telescopiche ad innesti, con una lunghezza compresa tra i 3,9 e i 4,5 metri, dotate di mulinello. Si utilizzano per tale pesca i galleggianti all’inglese, i quali vengono uniti alla lenza da una sola estremità. L’azione di pesca si svolge lanciando il galleggiante ad una distanza che può arrivare anche ad 80 metri , procedendo (immediatamente dopo la caduta in acqua del galleggiante) ad un veloce recupero di 2/3 metri sott’acqua per far affondare il filo. Questa tecnica consente di pescare con una lenza estremamente leggera (in quanto il piombo è montato direttamente sul galleggiante) ad una grande distanza con estrema sensibilità sulla mangiata.
Pesca a mosca
Ciò che serve come attrezzatura per un’uscita di pesca a mosca è veramente poco: una canna, un mulinello, coda di topo, alcuni finali, un paio di bobine di nylon, alcune mosche, un paio di forbicine, silicone per ingrassare le mosche e naturalmente un abbigliamento adeguato.
In linea di massima l’attrezzatura dovrà essere adatta al tipo di acque in cui vogliamo pescare: piccolo torrente, torrente, fiume, fiume di fondovalle, lago alpino, lago di pianura, ecc..
E’ chiaro che posti così differenti necessitano approcci diversi.
Quando peschiamo in un lago è necessaria una canna potente che possa penetrare il vento e lanciare mosche più grosse.
L’azione della canna è determinante per la capacità di presentazione della mosca al pesce: per lavorare bene una canna deve essere caricata con una coda di topo del peso adatto alla sua potenza (il peso della coda di topo è misurato in grani).
Carp-fishing
Il carpfishing è una specifica tecnica di pesca sportiva volta alla cattura della carpa e di altri grossi ciprinidi (in particolar modo gli Amur) con le stesse abitudini alimentari. La sua nascita si fa risalire al 1978 in Inghilterra: in quell’anno, tali Kevin Maddocks e Lennie Middleton, dopo ripetute osservazioni in acquario, misero a punto una tecnica di innesco che lasciava completamente libero l’amo. L’esca veniva infatti collegata ad esso grazie a un “capello” (inteso come filo, o filamento molto sottile) detto per questo hair rig. In questo modo, lasciando l’amo scoperto, era possibile facilitare l’aggancio dello stesso nella bocca del pesce senza il rischio che venisse risputato, facendo sì che si “agganciasse” al labbro inferiore in modo da, tra l’altro, non procurare gravi danni al pesce, trattandosi di un lembo di carne prevalentemente cartilagineo. La carpa, infatti, si alimenta aspirando ed espellendo il cibo e non mordendolo come fanno altre specie di pesci dotate di dentatura.
Il carpfishing si pone come obiettivo la cattura di grossi esemplari di carpa; dopo la cattura però, gli stessi, vengono sistematicamente rilasciati non prima di aver fatto una foto ricordo. Probabilmente, è stata la prima tecnica del movimento, tuttora in forte espansione, detto catch and release o No-kill.
Cat-fishing
Negli ultimi anni si è diffuso in molti luoghi un nuovo pesce, diventato presto famoso per le sue enormi dimensioni: il siluro (silurus glanis).
Questo pesce è onnivoro, ma è soprattutto un “grufolatore” come i suoi parenti. Può passare senza troppi problemi da una dieta erbivora agli invertebrati e ad altri pesci. Per le sue caratteristiche fisiche spesso rimane sul fondo, ma non è raro (specie durante una piena) che ogni tanto cacci in superficie.
Un consiglio prima di incominciare: date le sue caratteristiche, è consigliato avere una buona salute e forma fisica se si vuole affrontare questo nuovo pinnato, soprattutto per gli esemplari più grandi.
Il catfishing si pone come obiettivo la cattura di grossi esemplari di siluro; dopo la cattura però, gli stessi, vengono sistematicamente rilasciati non prima di aver fatto una foto ricordo.Questa tecnica, tuttora in forte espansione, è detta catch and release o No-kill.